Una sirena chiama dal Ponte. Rispondono le sirene delle navi dal porto a salutarla. È simbolico il richiamo reciproco: richiamo di una città che ha sempre vissuto di mare, e anche di quel Ponte. Genova da ieri è tornata unita dopo il crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018 che causò 43 morti e 566 sfollati. Infatti è stato issato e varato ieri l'ultimo impalcato del nuovo Ponte, il diciannovesimo. Il tutto con una cerimonia sobria (non potrebbe essere altrimenti) anche se "assembrata". Hanno fatto visita al cantiere il Presidente del Consiglio Conte e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti De Micheli, accompagnati dal presidente di Regione Liguria Toti, dal sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del Ponte Bucci e dal prefetto di Genova Carmen Perrotta. Ad aspettarli, i padroni di casa: gli amministratori delegati di Salini Impregilo e Fincantieri, imprese realizzatrici dell'opera, Pietro Salini e Giuseppe Bono.
La ferita non si rimarginerà mai, sia chiaro. Ed è lo stesso autore del progetto del nuovo Ponte, l'archistar genovese Renzo Piano, a rimarcarlo: il "grande vascello bianco" nasce pur sempre da un'immane tragedia, che tutto il mondo ha osservato incredulo. E' proprio Piano che, dopo aver donato il progetto del nuovo viadotto sul Polcevera, spinge su un particolare: "Ponte" in questo caso si scrive con la "P" maiuscola. A proposito: arriverà anche il nome. I cittadini chiamavano il vecchio Morandi "ponte di Brooklyn". Al ministro De Micheli piacerebbe chiamarlo "Ponte Italia".
«Oggi la città della Lanterna irradia una nuova luce sull'Italia, questo è il cantiere di un paese che sa rialzarsi e non si lascia sopraffare» ha dichiarato pieno di speranza il presidente Conte. Infatti questo cantiere, osannato prima di essere completato, ha già dovuto affrontare complicati ostacoli: il ribaltamento di una gru, le intemperie e persino il Covid-19 (un operaio è stato contagiato). Il governo ha inteso che esistevano le condizioni affinché l'attività del cantiere potesse continuare. Il tutto mentre si continua a lavorare ancora in mezzo ad alcuni resti e macerie del vecchio viadotto.
Il Ponte sarà completato e inaugurato verso la metà di luglio. Quasi due anni dopo la tragedia. I prossimi step saranno i seguenti: saldatura degli impalcati, posa della soletta impermeabile, dell'asfalto, impianto d'illuminazione e sistemi di sicurezza. L'impresa Rina sta gestendo logistica e sicurezza del cantiere, su cui sono a lavoro Fincantieri e Salini Impregilo che costituiscono il Consorzio PerGenova. Proprio i due ad hanno rilasciato dichiarazioni importanti: «il nostro gruppo continuerà a mettere a disposizione le proprie risorse per la creazione di un nuovo modello di sviluppo economico nazionale» ha affermato Giuseppe Bono. Pietro Salini invece parla di «un nuovo Piano Marshall. Presidente Conte, vorrei che da qui partisse una ricostruzione che desse lavoro a milioni di persone». Genova inoltre nel futuro vedrà realizzato anche un nuovo bacino portuale, il Terzo Valico e un nuovo nodo ferroviario. La "Superba" sogna in grande.
Il Ponte è già stato illuminato con il tricolore: perché non è solo un Ponte, ma un simbolo di rinascita del nostro paese, specie in un momento così drammatico. Come dice il capo cantiere di ponente di Fincantieri Lorenzo Donnolo l'emozione più grande sarà «quando vedrò la prima macchina passarci sopra».
Stefano Guarrera