Il viceministro alle infrastrutture e ai trasporti (Mit) Giancarlo Cancelleri, già capogruppo del M5s e candidato alle regionali siciliane, ha recentemente rilasciato un intervista per il giornale nazionale Il Fatto Quotidiano. Intervistato da Luca De Carolis, ha esordito deciso: «Alla crisi sanitaria seguirà una crisi economica simile a quella del dopoguerra, e allora è necessario sbloccare i cantieri».
Il viceministro ha spiegato che la proposta è già stata consegnata al Presidente del Consiglio Conte e al Ministro dell'Economia Gualtieri. Quest'iniziativa vuole velocizzare cantieri già finanziati e inseriti nei contratti di programma di Anas e Rfi. Il valore totale delle opere è di 109 miliardi. Cancelleri ha citato come esempi rilevanti il passante di Bari, la Strada Statale 106 Jonica, la Alta Velocità in Calabria e l'ampliamento del corridoio ferroviario Berlino - Palermo.
Saranno proprio gli amministratori delegati di Anas e Rfi che assumeranno il ruolo-guida di commissari straordinariper i cantieri. Queste cariche sono valide per 3 anni e rinnovabili per altri 2 ricordando che «si nomina commissario la carica, non la persona». Si faranno gare d'appalto ordinarie (ma velocizzate) e procedure negoziate «ma sarà sempre garantita una rotazione tra aziende, per evitare che alcune facciano incetta di lavori. E i commissari dovranno consultare almeno 5 operatori economici prima di decidere».
E all'obiezione sulle infiltrazioni mafiose il viceministro risponde che «non sono i tempi a garantire la legalità di un appalto. [...] A controllare sarà il prefetto della zona dove viene realizzata l'opera e non quello dove ha sede l'azienda. [...] Una volta approvato il decreto (decreto Aprile), contiamo di far partire i primi cantieri in 2 mesi». Ma a cosa è dovuta questa grande determinazione del M5s sulle grandi opere infrastrutturali? Non era il partito più critico sul tema? Cancelleri precisa: «di fronte ad un contesto politico e ad un quadro economico totalmente diverso da quello di qualche anno fa, è necessario cambiare l'agenda politica. La priorità adesso è creare lavoro».
Secondo però il sindacato Fillea Cgil (federazione dei lavoratori delle costruzioni), guidato da Alessandro Genovesi, questa deregolamentazione dei decreti Sblocca-cantieri è dannosa. Quando si è ricorso a questo tipo di semplificazione legislativa (come la legge Obiettivo del 2001), molte opere sono comunque rimaste incompiute o sono costate di più. Secondo Genovesi infatti va data una "corsia veloce" alle opere piccole e medie dei comuni (mobilità, riqualificazione urbana). Questo tramite incentivi, riduzione dei tempi e delle stazioni appaltanti e aumentando il personale tecnico. Non con i commissari. Anas e Rfi, secondo il sindacato, dovrebbero anticipare parzialmente i pagamenti per evitare il fallimento delle aziende.
Tutto questo quando l'agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), istituita dopo il crollo del Ponte Morandi, non è mai entrata in funzione. In Italia infatti oltre alle grandi opere, il tasto dolente sono anche le manutenzioni. Proprio mercoledì è crollato un altro viadotto, questa volta in Lunigiana (SS 330 tra Albiano Magra e Santo Stefano di Magra), fortunatamente senza morti. Il ministro De Micheli ha istituito una commissione ispettiva per accertare le responsabilità. Confindustria La Spezia ha chiesto di attivare procedure analoghe alla ricostruzione del Ponte Morandi di Genova e il presidente di Regione Toscana Enrico Rossi si è offerto come commissario straordinario. Il viadotto era gestito da Anas, che potrebbe ricevere in concessione dal governo le autostrade di Aspi. E infatti chi scrive è molto dubbioso, a onor del vero, che con un avvicendamento Aspi - Anas le cose possano migliorare di molto. È Inaccettabile lo stato di incuria di molte delle infrastrutture italiane
Stefano Guarrera