La Commissione Europea ha rimandato la decisione finale sulla fusione societaria tra l'italiana Fincantieri e la francese Chantiers de l'Atlantique, entrambe attive nel settore della cantieristica navale. Prevista per il 17 marzo è stata spostata al 17 aprile. Il tempo che trascorrerà da qui fino al 31 gennaio servirà alle parti per fornire argomentazioni e motivi che giustifichino l'operazione. Infatti, già dal 30 ottobre Bruxelles aveva fatto partire un'indagine preliminare per valutare la correttezza della concorrenza che si verrebbe a creare se il primo colosso della cantieristica continentale si alleasse con il secondo.
L'Antitrust della Commissione vorrebbe evitare effetti e rischi di distorsione del mercato delle navi anche se c'è da rilevare che comunque il no non è definitivo. Sarà il commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager ad occuparsene. Intanto il gruppo guidato da Giuseppe Bono (amministratore delegato) cade in borsa e secondo alcune indiscrezioni potrebbe ridurre la capacità del cantiere Vard in Nord Europa per ottenere il via libera della UE.
Chantiers de l'Atlantique è un'azienda francese che opera nella città d'oltralpe di Saint-Nazaire. E' stata rilevata nel 2008, proprio dopo l'approvazione della Commissione Europea, dalla STX Europe, filiale del conglomerato sudcoreano STX Corporation che operava in Europa.
C'è da chiedersi se l'atteggiamento dell'Antitrust della Commissione sia quello corretto. Di fronte ai grandi gruppi americani o asiatici che aumentano investimenti, non sarebbe opportuno disporre di una grande azienda europea, che unisce le forze e che possa fare competizione? L'atteggiamento europeo rischia di cadere nel solito errore: rigidità, che non permette spesso una robusta crescita economica. La proposta delle società cantieristiche sarà sicuramente valutata dalla Commissione tenendo conto dell'opportunità di crescita di entrambe.
Fincantieri è un'eccellenza italiana, quarta complessivamente nel mondo in questo settore e con un fatturato nel 2018 pari a ben 5,4 miliardi. È controllata al 71,6% da Fintecna S.p.A, società finanziaria del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Ha la sua sede principale a Trieste.
Stefano Guarrera