Nell'articolo del 6 giugno abbiamo visto l'allegato al Documento di Economia e Finanza. Il documento, presentato dal ministro del Mit De Micheli, è stato pensato per il rilancio delle infrastrutture. Adesso sappiamo qualcosa in più nel merito. Intanto, cominciano gli Stati Generali convocati dal premier Conte, dove proprio questo piano sarà tra le altre cose discusso. Entro un paio di settimane il Consiglio dei ministri lo esaminerà. Gli Stati Generali dovranno produrre un fondamentale contributo a tempi e modi per la ripartenza dei cantieri in vista del Dl Semplificazioni previsto per la seconda metà di giugno.
Il piano si chiama "#italiaveloce", con sottotitolo "un'Italia ad Alta velocità ferroviaria, aerea e marittima". Al centro quindi la ripartenza di treni, aerei e navi ma non solo: c'è spazio anche per novità sul fronte strade e autostrade, mobilità e acqua. I numeri del programma sono ingenti, paragonabili a più leggi di bilancio: 196 miliardi e mezzo complessivi. Di questi, quasi 130 sono già disponibili. 66,9 invece da finanziare. È previsto inoltre un "sottopiano" da 95 miliardi e mezzo (di cui 77,4 già disponibili) per spese attivabili subito. Il sottopiano ripartisce queste somme in manutenzioni e sicurezza (20,6 miliardi), investimenti (40 miliardi) e innovazione e tecnologie (15,4 miliardi).
#italiaveloce nel complesso individua 52 opere prioritarie: 13 ferroviarie e 39 stradali e autostradali. «Sarà un paese più equo» dichiara De Micheli commentando la diminuzione del 38% di squilibri tra chi vive vicino all'Alta velocità e chi no. L'obiettivo infatti è che l'80% della popolazione italiana viva a meno di un'ora di distanza da una stazione servita dall'Av. La velocità media di trasferimento crescerà del 17%.
Tra le opere prioritarie sono molte quelle note al dibattito pubblico ma non mancano anche altre più in ombra ma parimenti imprescindibili per i singoli territori. C'è il Tav Torino - Lione per esempio. Nei cantieri della Val di Susa si continua a scavare. E poi c'è Roma. La capitale diventa ancora più centrale per il paese: sono in corso di progettazione le linee ad alta velocità che collegano la città eterna con Genova, Ancona e Pescara. La linea Adriatica (Bologna - Lecce) è una delle osservate speciali: la volontà è ridurre il divario che c'è tra Ovest ed Est del paese. Non c'è infatti differenza solo Nord - Sud. Le infrastrutture sul versante tirrenico sono più sviluppate rispetto a quelle sul versante adriatico. Sono previsti dunque adeguamenti, velocizzazioni e raddoppi. Calabria, Basilicata e Puglia al termine dei lavori saranno integrate con l'Av in modo paragonabile al settentrione.
Poi nel documento del ministero compaiono infrastrutture su ferro che conosciamo. Brescia - Padova, Terzo Valico, Napoli - Bari, e Av in Sicilia che raggiunga Siracusa, Catania, Messina e Palermo. Solo per citarne alcune. Sul fronte stradale sono previste le pedemontane veneta e lombarda, potenziamenti su A4, A22, E45. Ingenti sono gli interventi su opere viarie in Sicilia e Basilicata.
Sugli aeroporti il ministero progetta l'espansione delle 3 strutture italiane intercontinentali: Venezia, Malpensa e Fiumicino (nuova pista). Obiettivo è l'integrazione degli aeroporti con le ferrovie e l'aumento di capacità logistica (cargo). Sui porti la priorità è la digitalizzazione e la logistica con un aumento della capacità. E ancora. Ci sono circa 3 miliardi per la mobilità urbana che potranno essere spesi per l'acquisto di mezzi pubblici come bus e treni metropolitani. Con quasi mezzo miliardo si interverrà nell'adeguamento delle dighe mentre è prevista la realizzazione di case popolaricon più di 800 milioni.
Stefano Guarrera